sabato 5 luglio 2014






Qualche giorno prima dell’inaugurazione di una retrospettiva parigina dedicata a Van Gogh nel 1947, il gallerista Pierre Loeb suggerì ad Antonin Artaud (1896-1948) di scrivere un testo sul pittore. Contraddicendo la tesi dell’alienazione, Artaud s’impegnò a dimostrare come la lucidità suprema di Van Gogh turbasse le normali coscienze. 

Nell'estremo tentativo di impedirgli di pronunciare "insopportabili verità", coloro che si sentivano minacciati dalla sua pittura, spinsero l’artista al suicidio. 

Basandosi sulle categorie e sulle designazioni singolari evidenziate da Artaud nell'opera Van Gogh le suicidé de la société [Van Gogh Il suicidato della società], il percorso espositivo si snoda attraverso una quarantina di quadri, una scelta di disegni e di lettere di Van Gogh e una selezione di opere grafiche del poeta- disegnatore.
Basta la prima sala di questa mostra per dirsi: “Ma quale pazzia. Con questi colori, l’armonia, la decisione del tratto. La luce. La luminosità delle forme, dei tratti, del messaggio”.

I colori di questa momentanea raccolta vanno dagli azzurri ai verdi, tanti gli smeraldo, “emeraude”. Celesti, blu, e poi gialli, rossi, arancione. Tutti colori chiari e forti. I tratti sicuri, intensi, sovrapposti. Manciate di colore verde cipresso. Blu notte, verd’azzurri, azzurri-verdi. Sono i colori della Coscienza Cosmica. Un susseguirsi ondeggiante di cieli e terre, di serenità, vitalità, un’impronta, un’imprintig. Sono anni e secoli che cammina sorniona per il mondo, lascia tracce. Io due ne amo, da sempre, insieme a tanti altri. Non lo so il perché, o forse lo so. Cézanne e Van Gogh. In loro già l’imprinting e il messaggio è chiaro, soprattutto è concreto.
Nelle loro opere. Due autori che già vedevano la realtà dei quanti, che col pensiero nucleare debole già ci parlavano. Sono loro, questi Grandi, che ci inseguono. Ci accarezzano l’anima e ci scuotono.

- Sveglia! La Nuova Coscienza è già luce – colore – suono – materia – relazioni gioiose. Vita reale.





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