Qualche giorno prima dell’inaugurazione di una retrospettiva parigina
dedicata a Van Gogh nel 1947, il gallerista Pierre Loeb suggerì ad Antonin
Artaud (1896-1948) di scrivere un testo sul pittore. Contraddicendo la tesi
dell’alienazione, Artaud s’impegnò a dimostrare come la lucidità suprema di Van
Gogh turbasse le normali coscienze.
Nell'estremo tentativo di impedirgli di
pronunciare "insopportabili verità", coloro che si sentivano
minacciati dalla sua pittura, spinsero l’artista al suicidio.
Basandosi sulle categorie e sulle designazioni
singolari evidenziate da Artaud nell'opera Van Gogh le suicidé de la société [Van Gogh Il suicidato
della società], il percorso espositivo si snoda attraverso una
quarantina di quadri, una scelta di disegni e di lettere di Van Gogh e una
selezione di opere grafiche del poeta- disegnatore.
Basta la prima sala di questa mostra per dirsi: “Ma quale pazzia. Con
questi colori, l’armonia, la decisione del tratto. La luce. La luminosità delle
forme, dei tratti, del messaggio”.
I colori di questa momentanea raccolta vanno dagli azzurri ai verdi, tanti
gli smeraldo, “emeraude”. Celesti, blu, e poi gialli, rossi, arancione. Tutti colori
chiari e forti. I tratti sicuri, intensi, sovrapposti. Manciate di colore verde
cipresso. Blu notte, verd’azzurri, azzurri-verdi. Sono i colori della Coscienza
Cosmica. Un susseguirsi ondeggiante di cieli e terre, di serenità, vitalità, un’impronta,
un’imprintig. Sono anni e secoli che cammina sorniona per il mondo, lascia
tracce. Io due ne amo, da sempre, insieme a tanti altri. Non lo so il perché, o
forse lo so. Cézanne e Van Gogh. In loro già l’imprinting e il messaggio è
chiaro, soprattutto è concreto.
Nelle loro opere. Due autori che già vedevano la realtà dei quanti, che
col pensiero nucleare debole già ci parlavano. Sono loro, questi Grandi, che ci
inseguono. Ci accarezzano l’anima e ci scuotono.
- Sveglia! La Nuova Coscienza è già luce – colore – suono – materia –
relazioni gioiose. Vita reale.